STANNO ABOLENDO I DIRITTI DEI LAVORATORI
Le ultime decisioni governative stanno portando a compimento il progetto di ristrutturazione del mercato del lavoro mediante l’abolizione delle garanzie dei lavoratori e la concessione totale di ogni potere ai datori di decidere sulla vita dei lavoratori.
Con l’abolizione dei minimi salariali viene data scelta alle aziende di retribuire i lavoratori a proprio piacimento. Con l’abolizione dell’art. 18 e l’introduzione dei contratti a termine generalizzata viene data alle aziende la possibilità di mandare via i lavoratori in ogni momento e senza conseguenze.
Nel processo del lavoro i giudici saranno esentati dai loro compiti di controllo e relegati a funzioni di certificazione dell’operato discrezionale dei datori di lavoro.
Completano il quadro l’abolizione del diritto di sciopero, del TFR e delle pensioni; la privatizzazione del collocamento, della previdenza e dell’assistenza contro gli infortuni; l’introduzione del lavoro in affitto e in subappalto; l’aumento dei ritmi di lavoro in nome della produttività; l’obbligo alla mobilità per essere spostato da una sede all’altra come un macchinario.
D’altronde, il termine usato flessibilità significa proprio questo: piena discrezionalità del datore di lavoro di decidere a piacimento sui lavoratori che rimangono senza alcuna garanzia e sottoposti a qualsiasi ricatto.
Il Governo ed i partiti tutti impongono questa politica propagandando l’aumento dell’occupazione (ci sarà posto di lavoro per tutti; precario e per due soldi, ma per tutti) e dello sviluppo economico, minacciando di delocalizzare le aziende nel Terzo Mondo dove la manodopera, sottoposta ai ricatti della fame e della guerra, viene pagata un euro al giorno e chi protesta viene anche assassinato.
Questa non è riforma del diritto del lavoro ma la sua abolizione totale.
Occorre immediatamente dare una risposta di opposizione contro tutto ciò ed invertire la logica perversa di far pagare gli interessi dei pochi sulle spalle dei molti; le ricchezze dei potenti a scapito dei diritti dei lavoratori.
Si invitano, pertanto, tutte le organizzazioni sindacali e le espressioni politiche dei lavoratori a mobilitarsi per respingere la politica governativa ed affermare questi principi di libertà e solidarietà.
Organizziamo immediatamente iniziative di protesta e di mobilitazione contro le decisioni governative anche davanti alle Prefetture di ogni capoluogo.
Associazione Salento: Che fare ?