Apr
16

QUALE 25 APRILE ?

Il 25 aprile si festeggia la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca e dalla dittatura nazi-fascista avvenuta nel 1945.

Nell’immediatezza dei fatti, man mano che il territorio italiano veniva liberato dai tedeschi, veniva occupato dalle truppe militari anglo americane.

Ancora oggi, in Italia insistono oltre 50 basi militari americane con oltre 50 mila militari.

Senza contare le strutture ed il personale militare statunitense esistenti ed operanti in maniera segreta.

Negli ultimi anni, nelle manifestazioni del 25 aprile sfilano le bandiere di Israele, uno dei nuovi occupanti.

Dal 1945, i poteri americani controllano la politica e l’economica dell’Italia (cfr., per es., Gladio, Strategia della tensione, ecc.); nonché l’apparato militare italiano (cfr., per es.,  possesso dei codici, strutture Nato all’interno delle navi e degli apparati militari).

La vita politica ed economica dell’Italia è impregnata di strutture dittatoriali.

Le riforme del diritto dei lavoratori varate negli ultimi anni sono simili alla Carta del lavoro del 1928. Se non peggio, come lo dimostra – per es. – l’abolizione del divieto di demansionamento introdotto nel 1942, l’abolizione del limite delle otto ore di lavoro al giorno introdotto nel 1923.

Il diritto di sciopero è stato ridimensionato, quasi annullato.

Lo sciopero è previsto ancora come reato – introdotto dal fascismo – e nessuna forza c.d. democratica ne ha mai chiesto l’abolizione.

Le riforme della scuola hanno ripristinato l’ordine varato dal fascismo (cfr. la c.d. Buona scuola).

Il diritto di espressione è limitato come nel fascismo.

Non è possibile dissentire, né contrastare le scelte dei governi e dello Stato.

Lo dimostrano i 18.000 procedimenti penali pendenti contro lavoratori, denunciati durante iniziative di rivendicazioni salariali e libertà sindacali, contro i licenziamenti e contro lo sfruttamento.

Lo dimostrano i 1.000 procedimenti penali promossi contro il Movimento NO TAV, colpevole di opporsi alla distruzione del territorio ed alla speculazione finanziaria.

Oltre i tantissimi singoli casi di denunce ed arresti effettuati per la partecipazione alle  manifestazioni di protesta e di denuncia.

Il controllo dei mezzi di informazione da parte dei poteri economici finanziari, i limiti alla libertà di stampa, la propaganda di regime e le ultime misure repressive – tra cui la Daspo urbana – sono una ulteriore conferma del  sistema dittatoriale.

É palese che in Italia, ormai, è vietato pensare e protestare.

Senza ripetere i noti e molteplici episodi repressivi, la situazione è simile a quella del Cile di Pinochet; mancano le fucilazioni e le sparizioni della popolazione più attiva, specie dei giovani.

La repressione sarà più grave e pesante perché, come insegna la storia, gli stati in crisi economica e in procinto di guerra non devono avere ostacoli alle loro politiche, che saranno sempre più veloci, dirette ed impopolari.

Appunto, dittatoriali.

Complessivamente serve un cambio di coscienza su questo sistema politico ed economico che è palesemente dittatoriale e come tale deve essere considerato e combattuto.

L’inversione di coscienza può cominciare il prossimo 25 aprile in cui non dobbiamo più festeggiare alcuna liberazione ma dichiarare l’impegno per doverci liberare da altri occupanti e da un’altra dittatura, quella di oggi, che ha cambiato solo il nome.

Eliminiamo ogni equivoco e ricominciamo una lotta di liberazione che questa volta sia quella giusta e permanente.

Salento: Che Fare ?

Scritto da SalentoCheFare. Pubblicato in Generale