Due Classi
Nel 1986 il sociologo statunitense Mike Davis dell’istituto Isfol così anticipava:
Il futuro occupazionale giovanile prevede l’offerta di un lavoro “non garantito”, a nero, precario e temporaneo.
Già attualmente appena un terzo dei giovani riesce a proseguire gli studi. Gli altri se sono riusciti a prendersi la terza media devono subito cercare lavoro.
La futura società sarà composta da due avverse classi: l’una ristretta che percepisce un reddito alto, l’altra, la maggioranza della gente, percepisce un insicuro reddito basso.
E qualche anno prima, in casa nostra, Felice Mortillaro, all’epoca della presidenza di Federmeccanica, così sentenziava:
Bisogna comprimere la manodopera occupata, di quella occupata i salari, di quella occupata e inoccupata i consumi.
Tutti i conti sono stati fatti sulla pelle dei disoccupati, specie i giovani, e su quella del salario residuo.
La riduzione della spesa pubblica li colpirà ulteriormente anche se è in virtù della loro esigenza e ampiezza che si prospettano riforme di natura binaria, tipo una salute per i medio – ricchi e una per i medio – poveri; come la moda firmata e la confezione in serie.
Si tratta di imporre le nuove povertà e di impedire che si facciano esplosive.
Associazione Salento: Che Fare ?